Il Misterioso Papero del Giappone, Daw: “Il muto è impegnativo”

Alla Milan Games Week & Cartoomics (22-24 novembre), sarà presente anche Gigaciao, la casa editrice indipendente fondata da Sio, Dado, Fraffrog e Giacomo Bevilacqua. Tra le tante novità, anche Il Misterioso Papero del Giappone di Daw, un’opera di oltre 200 pagine di ninja, lotte, samurai, azzuffate, assurdità e strani cartelli. Collectme.it ha scambiato due chiacchiere, in esclusiva, con Daw, il creatore del mitico papero che non parla…

Quando nasce la tua passione per il fumetto?
“Disegno da sempre. Ho cominciato alle elementari. Ho sempre fatto fumetti in classe, quasi sempre per far ridere i compagni di banco”.

Il tuo personaggio principale non parla mai. Una scelta impegnativa…
“Hai detto bene, è impegnativo. Quando ho creato questo personaggio, l’ho fatto per una particolare vignetta dove era perfetto che non parlasse. Per me doveva finire lì, invece mi hanno chiesto altre strisce e ho pensato che fosse una buona idea continuare a non farlo parlare. In realtà, se parlasse, sarebbe più difficile da elaborare mentre, restando muto, sono io che porto avanti i suoi pensieri. Ormai la sua natura è quella, ma concordo sul fatto che sia impegnativo”.

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